Come potrei definire questo tempo?
Una parola mi risuona da quei primi giorni ormai sbiaditi di fine febbraio…VERITÀ.
Un tempo che fa verità, che porta alla luce, che fa emergere quello che abbiamo dentro e quello che ci circonda.
All’inizio di questo tempo restrittivo che coincideva con l’inizio della Quaresima pensavo a com’era attuale la pagina di Gioele letta il Mercoledi della Ceneri: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: Dov’è il loro Dio?».
Chiedere perdono a Dio con digiuni e lamenti perché avevamo di nuovo tirato la corda…
Attuali mi sembravano anche queste parole di Geremia: «Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare».
Vedere il disorientamento negli occhi delle persone senza lavoro, senza ritrovo.. negli occhi dei sacerdoti persi senza le loro comunità, senza riunioni, progetti, incontri.
Poi ho compreso pian piano che questo tempo non voleva essere solo penitenziale, mortificante anzi poteva diventare vivificante, un tempo di riscatto. Poteva farci vivere nuovamente in altre spoglie, con altri occhi, con altri orizzonti.
Poteva essere il tempo della verità. Comprendere il senso del nostro fare, delle nostre corse, delle nostre priorità. Comprendere il valore delle nostre relazioni, dei nostri progetti, dei nostri affetti.
Nella nostra vita di persone e anche nella nostra vita di credenti. Dare più autenticità alle nostre risposte di fronte a domandi quali:
“Su chi o che cosa posso contare? Su chi o su che cosa ho costruito la mia vita? E la mia fede?
La mia casa è stata costruita su una vera roccia o su una pietra che risuona a vuoto? ”
E allora questo tempo diventa il tempo della grazia, della consolazione, della resilienza.
Diventa il tempo in cui le lancette dell’orologio rallentano a misura d’uomo, diventa il tempo dell’essenzialità, della corresponsabilità e soprattutto della comprensione più profonda.
Si comprende il valore di un amico, il valore di una liturgia, il valore di una relazione vera con gli altri e con Dio. Si comprende il valore del fare con, del fare per, del fare in.
La verità vi farà liberi. Liberi di ricominciare, di ripartire, di risorgere.
La verità rompe le catene, le schiavitù, gli schemi e crea nuova linfa che entra prorompente nelle nostre vite.
La verità ci rende nudi ma ci rende anche veri. Con le nostre paure e dubbi, con le nostre lacrime e i nostri sorrisi, con la nostra coscienza e la nostra fede risvegliate.
Ci è stato dato un tempo trasfigurante e trasformante..un tempo dove lasciarci nuovamente plasmare dal nostro Creatore. Rinascere con Lui nella verità e nella gioia dei figli di Dio.
Monica S.