Ti aspetterò, come l’autunno attende la primavera non perché la vede arrivare ma perché osa sognare oltre il buio dell’inverno.
Respirerò il sapore della tua assenza trepidante per il rumore di ogni passo inaspettato e raccoglierò piccoli ricordi per ricamare nel mio cuore un sentiero di speranze.
Il sole, che scorgo ogni mattina mi ricorderà la bellezza di una calda carezza mai così distante.
E la pioggia, che confonde fitta lacrime e sorrisi cullerà la mia solitudine e la malinconia.
Qui sono, qui sarò.
E, aspettando, bacerò con lo sguardo i gigli e le rose per rendere i miei occhi capaci di accogliere ancora la bellezza del tuo ritorno.
Federico P.