Se non hai famigliari/amici intubati, il Covid può offrirti l’opportunità di arrivare all’essenziale: di te, del rapporto con gli altri, del rapporto con la vita.
Vivo in Svizzera (Canton Ticino) e da noi il Governo ha deciso di non limitare i comportamenti individuali con decreti-legge, ma di cercare di sensibilizzare la gente. All’inizio facevo fatica a capire: sono immunodepressa e mi mangiavo il fegato vedendo i comportamenti irresponsabili di diverse persone stupide/arroganti/presuntuose che mettevano in crisi il sistema sanitario, ma poi ho capito che la maggioranza ha introiettato le regole necessarie alla convivenza col Covid e così sono ritornata amica del genere umano e anche del Covid.
Sono a casa dal lavoro per malattia (operazione seria in febbraio seguita da cura farmacologica a vita ancora da calibrare) e le mie giornate cominciano alle 5.45 con la pastiglia quotidiana (a orario fisso) , seguita dopo mezzora dalla colazione. Poi arriva il momento privilegiato (da noi è concesso) : la camminatina in solitaria sulla collina sopra casa.
Salgo lungo un sentierino in mezzo ai vigneti (che adesso hanno il fascino della bellezza dei tralci ancora spogli), costeggio un ruscelletto (lo sentite il rumore dell’acqua?), arrivo alla stradina che mi riporterà verso casa (è in un bosco e a entrami i lati cresce in questo periodo l’aglio ursino – sentite il profumo? – e così riempio ogni due giorni il mio cestino e poi preparerò il pesto e vasetti di aglio ursino sott’olio, che regalerò ai figli o conserverò per casa). 15 minuti di felicità pura.
Mi spiace che in Italia solo pochi privilegiati che hanno un bel giardino o un prato attorno a casa possano godere di esperienze simili; per chi vive in un palazzo a ridosso della tangenziale ovest di Milano o in simili luoghi di non-vita i 15 minuti di felicità andranno cercati dentro le mura di casa (pf non con la tv spazzatura, ma coi pochi canali tv ok, libri, musica, ecc), dentro se stessi, dentro il cerchio di affetto dei propri cari.
E se si riesce a prolungarli un po’ nel resto della giornata, eh beh: Santi subito!
Ciao,
Mariangela